Associazione Italiana Calciatori al Cas di Melito Il calcio come mezzo di inclusione sociale
Su iniziativa di Unicef Italia, lo scorso 7 giugno il Cas di Melito P.S. situato presso la Stella Marina, ha ospitato l’incontro tra la cooperativa Exodus Calabria e l’Associazione Italiana Calciatori. L’attività sportiva in generale, e il calcio in particolare, sono stati i temi intorno ai quali si è sviluppato l’incontro. Sin dall’apertura del Centro di accoglienza per Minori Stranieri non Accompagnati – ha ricordato Pasquale Ambrosino di Exodus – la cooperativa ha puntato sullo sport come momento di aggregazione e inclusione, per trasformare un luogo all’apparenza ostile in un posto all’interno del quale avere la possibilità di vivere “un percorso teso a colmare la distanza tra la disperazione e la rinascita”.
Le parole di Ambrosino hanno trovato la giusta eco nell’intervento di Basilio Lucisano – anche lui di Exodus – che ha spiegato come si è evoluto il binomio sport-inclusione sociale portato avanti dalla cooperativa sui dettami di don Antonio Mazzi: prima l’educazione “ai principi dello sport” (dal rispetto delle persone e delle regole al sano agonismo), poi – una volta costituite le basi per vivere questo momento aggregativo “condivisione” – radicandosi nel territorio con delle amichevoli e infine partecipando ad un torneo promosso dal CSI di Reggio Calabria.
Presenti all’incontro anche il Sindaco del comune di Melito di Porto Salvo , Giuseppe Meduri e l’assessore alllo sport Patrizia Crea che hanno espresso soddisfazione per i risultati ottenuti dal centro in pochi mesi di attività.
Le battute conclusive dell’incontro sono state per Fabio Poli – direttore organizzativo di AIC – e al responsabile dell’Unicef, che hanno proposto per il prossimo settembre un progetto che coinvolgerà i ragazzi ospiti del Centro e alcuni ex calciatori, con l’obiettivo di formare futuri atleti e istruttori.