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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Associazione a delinquere, assolto il postino Carmelo (Memè) Tallarida

Associazione a delinquere, assolto il postino Carmelo (Memè) Tallarida

| Il 23, Gen 2014

Era accusato, insieme al figlio Pietro, del reato di ricettazione e sottrazione degli assegni Inps dall’ufficio postale di Taurianova

Associazione a delinquere, assolto il postino Carmelo (Memè) Tallarida

Era accusato, insieme al figlio Pietro, del reato di ricettazione e sottrazione degli assegni Inps dall’ufficio postale di Taurianova

 

 

 

Il Tribunale di Palmi, presieduto dal dott. Antonio Battaglia con a latere i dottori Claudio Paris e Anna Laura Ascioti, ha assolto Tallarida Carmelo, Tallarida Pietro e Fichera Mariano dai reati, a loro contestati, di associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione – nel momento precedente alla consegna tramite l’Ufficio Postale di Taurianova – ai loro legittimi destinatari degli assegni emessi, da più istituti bancari, per conto dell’INPS, quali compensi per prestazioni assistenziali e previdenziali, per rivenderli, successivamente, ad altri soggetti che provvedevano ad incassarli presso diversi istituti bancari.
Al postino di Taurianova Carmelo Tallarida veniva contestato anche il reato di peculato per essersi appropriato, nella qualità di postino incaricato della consegna ai destinatari, dei predetti assegni dell’INPS.
Al figlio Pietro Tallarida veniva contestato, invece, il reato di ricettazione per avere ricevuto e ceduto ad altri ben 138 assegni della cui provenienza furtiva era consapevole.
Con ordinanza del GIP dottor Giovanni Manzoni i due Tallarida, padre e figlio, sono stati sottoposti, nel maggio del 2004, alla misura della custodia cautelare in carcere successivamente revocata su istanza dei loro difensori, gli avvocati Antonino Napoli e Giuseppe Milicia.
Ad avviso del Giudice per le Indagini Preliminari vi sarebbero stati gravi indizi di colpevolezza in capo ai due Tallarida in quanto la maggior parte degli assegni sarebbero stati sottratti nell’area di pertinenza e di distribuzione del postino Carmelo Tallarida e riciclati a Verona da alcuni soggetti ritenuti collegati al figlio Pietro Tallarida.
All’esito dell’istruttoria dibattimentale la Pubblica accusa aveva chiesto la condanna di Carmelo Tallarida e Pietro Tallarida mentre aveva ritenuto, per il solo Mariano Fichera, non raggiunta la prova della sua colpevolezza.
I difensori dei due Tallarida in sede di discussione hanno evidenziato come dall’istruttoria dibattimentale fosse emersa la carenza delle indagini e l’errata lettura dei presunti indizi di colpevolezza ritenuti dalla pubblica accusa idonei a giustificare la condanna. Per gli avvocati Antonino Napoli e Giuseppe Milicia l’ipotesi accusatoria è rimasta un mero sospetto ed è stata smentita proprio dall’esame delle prove documentali acquisite presso l’Ufficio Postale di Taurianova.
Dopo quasi dieci anni il Tribunale ha assolto Fichera Mariano (difeso dall’avocato Giuffrida del foro di Catania), Tallarida Carmelo (difeso dall’avvocato Giuseppe Milicia del foro di Palmi) e Tallarida Pietro (difeso dall’avvocato Antonino Napoli del foro di Palmi) dai reati, loro rispettivamente ascritti, di associazione a delinquere, peculato e ricettazione per non aver commesso il fatto.
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