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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Aponte (Msc): “Siamo pronti a dirottare le nostre navi in altri porti ”

Aponte (Msc): “Siamo pronti a dirottare le nostre navi in altri porti ”

| Il 18, Gen 2011

Continua il presidente di Msc, ”Siamo venuti a Gioia Tauro – dice – rispondendo ad una precisa richiesta dell’allora presidente del Consiglio Romano Prodi e abbiamo salvato il porto ma non possiamo certo immolarci per continuare a tenere in piedi quella struttura in queste condizioni”

Aponte (Msc): “Siamo pronti a dirottare le nostre navi in altri porti “

Continua il presidente di Msc, ”Siamo venuti a Gioia Tauro – dice – rispondendo ad una precisa richiesta dell’allora presidente del Consiglio Romano Prodi e abbiamo salvato il porto ma non possiamo certo immolarci per continuare a tenere in piedi quella struttura in queste condizioni”

 

GIOIA TAURO – ‘Piu’ passano i giorni e piu’ ci convinciamo che non e’ il caso. In queste condizioni non siamo interessati a lavorare in Calabria e siamo pronti a dirottare le nostre navi in altri porti dove siamo gia’ in condizioni di andare: al Pireo, a Port Said e in altri scali del Mediterraneo”. Gianluigi Aponte, presidente di Mediterranean Shipping Company (Msc), intervistato dal Sole 24 Ore, non ha dubbi sul fatto che a pesare sul futuro del porto di Gioia Tauro ci sia un problema di produttivita’. ”Siamo venuti a Gioia Tauro – dice – rispondendo ad una precisa richiesta dell’allora presidente del Consiglio Romano Prodi e abbiamo salvato il porto ma non possiamo certo immolarci per continuare a tenere in piedi quella struttura in queste condizioni”. Rispondendo ad una domanda sul ventilato contrasto con Contship, secondo alcuni alla base della mancanza di navi che ha portato al fermo di 30 ore a Gioia Tauro, Aponte e’ netto ”i nostri rapporti con Contship sono piu’ che buoni e noi saremmo anche interessati a entrare nella gestione del porto in societa’ con Medcenter e con loro stiamo trattando”. ”Credo che il futuro dello scalo commerciale di Gioia Tauro – sostiene ancora Aponte – dipenda da quello che gli operai pensano di fare: sono gli artefici del rilancio o della fine di quel porto. Soltanto garantendo l’efficienza del terminal salveranno il loro lavoro. Oggi il primo porto calabrese non e’ competitivo”. In prospettiva ”lavorando di piu’ e garantendo piu’ efficienza”, conclude il presidente di Msc, a Gioia Tauro ”possiamo passare dagli attuali due milioni di teus all’ano a quattro milioni di teus l’ano. Un raddoppio secco”.