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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Al palazzo delle arti di Napoli “Cromofonie”

Al palazzo delle arti di Napoli “Cromofonie”

| Il 25, Mar 2014

In esposizione l’azione corporea e vocale ispirata dalle opere di Rezzuti e Scolavino relativa alla fiaba di una bambina, un asino, gli uccelli. Fino all’8 aprile

Al palazzo delle arti di Napoli “Cromofonie”

In esposizione l’azione corporea e vocale ispirata dalle opere di Rezzuti e Scolavino relativa alla fiaba di una bambina, un asino, gli uccelli. Fino all’8 aprile

 

 

In occasione della mostra “La Memoria è quello che viene prima” di Carmine Rezzuti e Quintino Scolavino, a cura di Gabriele Frasca – in esposizione al PAN, Palazzo delle arti di Napoli, fino all’8 aprile – si terrà “Cromofonie”, a cura di Caterina Leone, azione corporea e vocale ispirata dalle opere di Rezzuti e Scolavino relativa alla fiaba di una bambina, un asino, gli uccelli. Produzione indipendente Asylum Anteatro ai Vergini, ingresso libero.
La mostra nasce dall’idea di lavorare ed interagire con lo spazio e dentro lo spazio inteso come pagina trasparente pronta ad accogliere il di-segno della realtà che ci circonda, immaginando quindi altre aree della mente e della memoria dentro le quali far vivere ogni tipo di diversità nel dialogo con il luogo prescelto.
Nell’elaborazione di questo progetto c’è ovviamente l’atmosfera delle contraddizioni esistenti che si annullano continuamente mettendo in risalto le proprie storie individuali e i propri sogni di grandezza. Oggi la produzione creativa cresce quantitativamente e qualitativamente, l’arte è legata alla percezione individuale e alla discontinuità manuale. Questo è il prodotto degli artisti e delle loro sensibilità che usano vari linguaggi per produrre segni nella modifica del concetto di comunicazione con il fine segreto di arruolare nella fascinazione del sogno lo spettatore. La consapevolezza è che l’arte, pittura o scultura che sia, si è ormai liberata da tutte le costrizioni, l’artista ha acquistato una serena mobilità che neutralizza ogni eccitazione per il puro e semplice recupero della tecnica.
La memoria dell’arte affonda flessibilmente in una storia stratificata di attitudini sostanziali ma differenziata tra manualità e perizia mentale, tra libera espressione e ricerca di un metodo con il risultato formale fissato in maniera duratura nella stesura dell’opera. Con questa mostra si vuole inoltre aprire un dibattito artistico e culturale più diverso e pluralistico. Si intende, cioè, portare dalle grandi esperienze le informazioni e le contraddizioni del mondo. Rezzuti e Scolavino, sulla scena contemporanea dagli anni Settanta, dopo aver partecipato alle Biennali di Venezia, alle Quadriennali di Roma ed ad altre manifestazioni nazionali ed internazionali, sono ideatori e promotori di una concezione “collettiva” dell’arte, dell’esperienza artistica come esito di un linguaggio comune, partecipando, in seguito, a gruppi, eventi collettivi come “Orologio ad acqua”.
Per l’evento espositivo verrà prodotto un catalogo edito da artstudiopaparo, con numerose foto delle opere di Rezzuti e Scolavino e con testi di: Gabriele Frasca, curatore della mostra, Giancarlo Alfano, Enzo Battarra, Nino Daniele, Patrizia di Maggio, Dario Giugliano, Mimmo Grasso, Bernardina Moriconi, Flavio Pascapè, Mario Persico, Mimma Sardella, Stefano Taccone, Angela Tecce.